Quando Marco Sanudo raggiunse Naxos nel 1207, per prima cosa conquistò la principale fortificazione bizantina, Apalirou. Dopo che Venezia gli rifiutò l’indipendenza richiesta, Sanudo decise di troncare i rapporti nel 1210, raggruppando gran parte dell’arcipelago nel Ducato facente capo a Naxos e naturalmente a lui in quanto Duca.
Sanudo costruì un’imponente cittadella fortificata (che prende oggi il nome di Castro veneziano) a Hora, con sette torri, delle quali solo quella di Sanudo e quella di Glesio sono rimaste intatte. Il Castro oggi è uno dei pochi esempi di borgo medievale abitato rimasti in Grecia. I discendenti delle famiglie veneziane di religione cattolica abitano ancora nelle antiche dimore all’interno del Castro.
Per evitare che i suoi seguaci, scoraggiati, tornassero sui propri passi, Sanudo diede fuoco alle proprie navi. A conquista avvenuta, frazionò il territorio, distribuendolo ai nobili che lo avevano seguito nell’impresa. Sebbene sia Sanudo che i suoi successori fossero dei dominatori oppressivi, la supremazia veneziana continuò fino all’arrivo dei turchi nel 1564, quando il famoso terribile Barbarossa conquistò e saccheggiò l’isola.
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