Dopo aver sconfitto e ucciso il Minotauro, Teseo, eroe ateniese, ed Arianna, principessa cretese di lui innamorata, fecero tappa a Naxos sulla via per Atene. Ma la mattina seguente, mentre Arianna era ancora addormentata, Teseo decise di salpare abbandonandola sull’isola, atto che persino agli occhi degli ateniesi sembrò disonorevole, soprattutto poichè Teseo aveva promesso di sposare Arianna dopo che questa gli aveva salvato la vita, aiutandolo ad uscire dal Labirinto.
Molte sono le spiegazioni che si sono volute dare nei secoli al comportamento villano di Teseo. Si dimenticò semplicemente di lei, aveva trovato una nuova amante, o fu Dioniso (che sposerà poi Arianna) a persuaderlo a lasciarla, avendola desiderata dal momento in cui mise piede a Naxos? Rileggendo il mito in chiave storica, alcuni credono che esso sia la dimostrazione del sorgere di una tarda civiltà cicladica dopo la caduta di Creta; altri sostengono che Arianna, sacerdotessa di Creta, avrebbe dovuto rinunciare ai propri diritti ed alla propria autorità una volta raggiunta Atene. Su una cosa sono tutti d’accordo: fu la maledizione della sposa piantata in asso a far sì che Teseo dimenticasse di cambiare il colore delle vele da nero a bianco, causando così inavvertitamente la morte del padre al suo arrivo ad Atene.
In tutti i casi, Arianna e Dioniso vissero felici e contenti sull’isola di Naxos, dove Dioniso insegnò agli abitanti come fare il loro vino eccellente e mise la corona di Arianna, la Corona Boreals, tra le stelle; i Celti la chiamavano Ariansrod, il luogo dove i loro eroi andavano dopo la morte. La soria di Arianna e Teseo ispirò molti artisti, fra i quali Richard Strauss, per la sua opera “Ariadne auf Naxos”.
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